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MUSEO ADRIANO BERNAREGGI DIOCESI DI BERGAMO
LE STRATEGIE



Ciò che si è inteso evitare nel Museo Adriano Bernareggi Diocesi di Bergamo è stato di trattare gli oggetti come materiali decontestualizzati, esposti perché “belli” o preziosi, o storicamente importanti per documentare il percorso di un artista. Al contrario, si è voluto valorizzare la storia che si è indissolubilmente intrecciata a quei manufatti: la storia di una religione, di un apparato liturgico creato per e attraverso una comunità; la storia di una società e di un territorio che anche con quegli apparati ha comunicato e ha manifestato la propria fede, il proprio sapere, il proprio orgoglio.
Su questa impostazione metodologica Rosanna Pavoni ha coinvolto anche collezionisti privati che hanno donato al museo importanti raccolte.
Le strategie espositive e l’identità del museo sono introdotte nella prima pubblicazione bilingue del Museo Delectare, Docere, Movere: Linee teoriche e museologia del Museo Adriano Bernareggi Diocesi di Bergamo curata da Cesare Mozzarelli e Rosanna Pavoni.



Il percorso espositivo ha valorizzato la scelta di allestire i materiali lungo due importanti linee guida: la serialità e l’eccezionalità. Con questa scelta è passato in secondo piano il criterio cronologico nell’affiancare e distribuire gli oggetti nelle sale, bensì è stato privilegiato un allestimento in sintonia con i tempi e i temi dell’anno liturgico.



T E S T O
LITURGIA, PIETA' POPOLARE E TERRITORIO. PROBLEMI DI CONTESTUALIZZAZIONE MUSEOGRAFICA